Danza e memoria, coreografie e narrazioni per riscoprire le radici
Per Danzare la Terra 2025, a Lecce due settimane di residenza artistica e approfondimento culturale targate Tarantarte e Italea Puglia. Giovedì 31 l’appuntamento clou

Lecce diventa il cuore pulsante di un racconto che attraversa il tempo e lo spazio, unendo passato e presente, terra d’origine e destinazioni lontane.
È in questo spirito che nasce la 24esima edizione di Danzare la Terra, la manifestazione ideata e diretta da Maristella Martella e promossa dall’associazione Tarantarte, quest’anno realizzata in collaborazione con Italea Puglia. Un’edizione speciale, profondamente radicata nel territorio e al tempo stesso rivolta al mondo, che mette al centro il tema delle “radici” e della memoria migrante.
Italea Puglia, realtà attiva nell’ambito del progetto nazionale Turismo delle Radici, promosso dal Ministero degli Affari esteri, affianca questa edizione come partner culturale e progettuale, contribuendo ad aprire la riflessione sul tema dell’identità e dell’appartenenza anche a chi oggi vive lontano, ma conserva un legame vivo con la Puglia.

Una collaborazione preziosa per unire la pratica delle danze tradizionali del Sud Italia e del Mediterraneo con la memoria delle migrazioni italiane, e proporre un racconto condiviso che parla di origini, distanze, ritorni e trasformazioni.
Nel programma la mostra fotografica “In fuga”, firmata da Gianluca Distante, allestita nelle sale del Convitto Palmieri, che racconta la storia degli italiani emigrati in Australia nel secondo dopoguerra, mettendola in dialogo con le migrazioni del presente. Immagini intense e stratificate, realizzate con collage di fotografie, ritagli, carta, caffè e resina, che esprimono il sentimento di chi parte, di chi si cerca e si riconosce nella distanza.
Da lunedì 28 luglio a venerdì 1° agosto, l’iniziativa entra nel vivo con l’avvio di una residenza didattica e artistica attraverso la realizzazione di un laboratorio coreografico condotto da Maristella Martella e sessioni dedicate alla pizzica e alle danze popolari del Sud, guidate da Silvia De Ronzo, Antonio Congedo e Raffaella Vacca.
Alla pratica della danza si affiancano momenti di approfondimento culturale che, anche grazie al contributo di Italea Puglia, offrono uno spazio di riflessione sul significato delle migrazioni, delle radici culturali e della memoria collettiva.
Un’altra tappa importante è la visita guidata agli Archivi del Novecento custoditi nel Convitto Palmieri, a cura di Giovanna Bino della Soprintendenza archivistica della Puglia, con un focus speciale su due figure centrali del pensiero e dell’arte salentina: Eugenio Barba e Carmelo Bene.
A completare il percorso, il workshop “InCOROnata”, ideato da Ninfa Giannuzzi, che prepara i partecipanti alla restituzione finale di giovedì 31 luglio: una camminata cantata e danzata, una processione laica e partecipata che attraversa il centro storico di Lecce come una vera carovana di voci, suoni e corpi in movimento accompagnata dall’orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie.

Al rientro, sempre al Convitto Palmieri, prende vita "Radici", la performance finale che restituisce al pubblico il lavoro svolto durante la settimana. La serata si conclude con “Via. Epopea di una migrazione”, produzione di Ura Teatro ideata da Stefano De Santis e Fabrizio Saccomanno, che firma anche drammaturgia e regia e ne è interprete insieme a Cristina Mileti.”, lo spettacolo teatrale dedicato alla memoria dei lavoratori italiani emigrati nelle miniere del Belgio.
Chiude la manifestazione, sabato 2 agosto, l’appuntamento “off” a Corsano, in occasione della festa patronale di San Biagio. Qui, dopo la performance Radici, segue il concerto degli Officina Zoè, con le danze della Compagnia Tarantarte.










