Sullo schermo storie di “inteligenza naturale”, radicamento e resistenza
Cinque appuntamenti, a Botrugno, con “CineRadicante”, rassegna cinematografica ispirata alle “piante che cercano nuovi appigli nel suolo”

Dal deserto che diventa foresta, alla terra di ulivi, che rischia la desertificazione. Dalla immaginifica speranza alla dura realtà, dall’animazione alla fiction passando per il documentario. Si accende lo schermo di “CineRadicante”, rassegna che dal 16 al 27 giugno, a Botrugno, grazie al cinema, richiama un’idea di radicamento flessibile, ispirata alle piante che cercano nuovi appigli nel suolo, adattandosi e resistendo. Allo stesso modo, il progetto invita a ripensare il modo in cui si abitano i luoghi, con attenzione, immaginazione e responsabilità. Ogni proiezione diventa così occasione di dialogo tra saperi e comunità, locali e globali, per riscoprire il paesaggio rurale come luogo vivo e capace di rigenerazione. Attraverso una selezione di film, “CineRadicante” (organizzata nell’ambito de “Il Paesaggio che sono io”) pone l’attenzione sull’importanza dell’intelligenza “naturale”, facendo propria la definizione di Stefano Mancuso di intelligenza, intesa come “capacità di percepire l’ambiente e di trovare soluzione ai problemi” e ribadisce il bisogno di una coscienza ecologica concreta. La settima arte è quindi considerate strumento potente per ristabilire questa comunicazione necessaria, soprattutto per i più giovani.
Si inizia, lunedì 16, con “L’uomo che piantava gli alberi”, film di animazione del 1987 di Frédéric Back, ispirato dall’omonimo racconto di Jean Giono. È la storia di un uomo solo, paziente, che trasforma un deserto in una foresta. Una favola per adulti e bambini, di silenzio, cura, resistenza. Sostantivi che caratterizzano anche il secondo appuntamento, mercoledì 18, con “Le otto montagne”, film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch del 2022. La storia di due ragazzi che crescono tra città e montagna, legati da un’amicizia profonda, e del loro paesaggio come spazio di formazione, perdita e ritorno.
Venerdì 20, ancora animazione con “Pom Poko”, di Studio Ghibli, lungometraggio del ’94 che racconta la lotta dei tanuki per riconquistare la collina di Tama, nei pressi di Tokyo, strappata agli animali per farne un quartiere residenziale. Dall’animazione alla realtà, lunedì 23, quella cruda, attuale e locale de “Il tempo dei Giganti”, film di Davide Barletti e Lorenzo Conte, un racconto necessario e radicato su scienza, memoria e comunità. Sul Salento e l’epidemia che ha messo in crisi gli ulivi e l’identità del territorio.
Si chiude, mercoledì 25. Con “Le quattro volte”, di Michelangelo Frammartino. Un film poetico e senza dialoghi, che racconta il ciclo della vita attraverso quattro momenti della natura e dell’esistenza in un piccolo paese calabrese. Un’esperienza contemplativa che restituisce il ritmo profondo del mondo rurale.
La prima proiezione è nell’atrio dell'asilo Guarini Lubelli, in piazza Francesco Guarini, le altre in Parco Funnu de la curte, in via Vittorio Miggiano. In caso di pioggia le proiezioni si tengono presso la sala grande dell’oratorio parrocchiale "Giovanni Paolo II".
Inizio ore 21. Info: 351/8820549.