Voce di donna: raccontare la differenza per cambiare il racconto
A San Cesario di Lecce un seminario sul parità di genere attraverso il racconto radiofonico e giornalistico, dagli anni Settanta a oggi

Radio, giornalismo e parità di genere sono il cuore dell’incontro “Voce di donna: raccontare la differenza per cambiare il racconto”, ideato e promosso dalla Cooperativa Espera che si è avvalso del contributo del Consiglio regionale della Puglia nell’ambito dell’Avviso “Futura. La Puglia per la parità – 3^ edizione”e in collaborazione con l’assessorato alle pari opportunità del Comune di San Cesario di Lecce, l’Ordine di giornalisti della Puglia e GiULiA - GIornaliste Unite LIbere Autonome, in programma sabato 18 ottobre, alle 10, al Museo civico "Avv. Luigi Lezzi"/Palazzo Ducale di San Cesario di Lecce.
Intervengono Vanessa Roghi, storica e autrice del podcast “La rivoluzione alla radio. Microfoni femministi dagli anni Settanta”; Serena Bersani giornalista e presidente nazionale di GiULiA (GIornaliste Unite LIbere Autonome) e Rossella Matarrese, coordinatrice GiULiA Puglia. Saluti istituzionali del sindaco di San Cesario di Lecce Giuseppe Distante e Anna Luperto, assessora alle Pari opportunità. Modera Laura Casciotti, giornalista Espera e quiSalento.
Durante la mattinata è in programma una visita all’Archivio Sonoro di Comunità di San Cesario nella sala del Palazzo Ducale, guidata da Daniela Diurisi (associazione Petrolio), ideatrice e curatrice del progetto.
L’incontro mette a fuoco il tema della parità di genere attraverso il racconto radiofonico e giornalistico, partendo da un’analisi storica delle trasmissioni femminili della RAI negli anni ’70 e ’80, quando le donne hanno iniziato a prendere la parola pubblicamente e a denunciare la loro condizione e la disparità rispetto agli uomini raccontati dalla storica Vanessa Roghi, autrice per la Raiplaysound il podcast “La rivoluzione alla radio. Microfoni femministi dagli anni Settanta”.
Si analizza la parità di genere attraverso il potere della parola,
intesa non solo come strumento professionale ma anche come atto
quotidiano, sociale e relazionale. La riflessione si concentra sul
linguaggio usato nei media e nella comunicazione pubblica, ma si estende
all’uso comune, evidenziando come le parole che scegliamo — o evitiamo —
possano riflettere e rafforzare stereotipi o, al contrario, contribuire a
una cultura del rispetto e dell’inclusione. Al centro vi sono la
rappresentazione delle donne nei discorsi pubblici, la memoria delle loro voci
nella storia della radiofonia italiana, e il valore simbolico e concreto di un
linguaggio che riconosca le differenze senza trasformarle in disuguaglianze. Ma
si riflette anche su quanto e come la voce delle donne è rappresentata oggi nei
media, quali sono i doveri dei giornalisti e delle giornaliste in tal senso
anche alla luce delle recenti modifiche al Codice deontologico dei giornalisti
italiani, che per la prima volta parla non solo ai giornalisti ma anche alle
giornaliste, introducendo una nuova attenzione alla declinazione di genere. Attraverso l’ascolto critico di brani audio selezionati e la
riflessione collettiva guidata, si mette in evidenza come la voce delle donne abbia inciso sulla
trasformazione culturale del Paese, quale è stato il ruolo dei media e come
oggi possa
continuare a farlo, anche in un contesto locale come quello
pugliese.
Voce di donna: raccontare la differenza per cambiare il racconto” è valido come corso di aggiornamento professionale per giornalisti, con riconoscimento di crediti formativi da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia.










