Il “tiepido aprile che consola da sempre il viandante” è il mese delle passeggiate, delle scampagnate, di un’aria bella come sono belle le sue feste, e perfino le sue benefiche piogge. È un aprile di festa, ma non è certo un aprile di Pace. C’è, per fortuna, la speranza, quella evocata dai colori della Resistenza e dalle immagini della Settimana Santa, che dicono come la croce non sia l’ultima parola: c’è una nuova vita possibile, ed è possibile la vittoria definitiva del bene. C’è la Pasqua con i suoi simboli, i suoi canti, come quello grico de “I Passiùna”, che intonava e narrava gesticolando Antimino Pellegrino, con i suoi Cantori di Zollino depositario di un’arte.
E di un canto di speranza da tramandare.